Si tratta di un complesso sintomatologico caratterizzato principalmente da dolore cronico in sede pelvica e/o perineale, con possibili irradiazioni alla regione lombare, ai genitali esterni, agli inguini, alla regione sovrapubica, al sacro-coccige, alla radice delle cosce, più o meno accompagnati da sintomi minzionali, colonproctologici, sessuali, anche nota con l’acronimo inglese CPPS (Chronic Pelvic Pain Syndrome). L’alterazione fisiopatologica comune che induce la sintomatologia è un ipertono involontario dei muscoli pelvici. Spesso sono coinvolti i rami nervosi che passano tra questi muscoli, con conseguenti sintomi da neuropatia.
Quasi sempre si sommano più concause, tra le seguenti:
Alterazioni Posturali
Abitudine a tenere contratta la muscolatura pelvica
Lo stress
Traumi del bacino
Cistiti ricorrenti non trattate in modo tempestivo
Cadute sul coccige
Eccessiva attivita' fisica e ginnico-sportiva
Molto spesso si associano sintomi da coinvolgimento dell’innervazione distrettuale, per la compressione tra i fasci muscolari ipertonici ed iperattivi del nervo pudendo (Neuropatia del Pudendo), o delle sue terminazioni nel vestibolo vulvare (Vulvodinia).
E’ possibile riscontrare tutta la varietà di sintomi minzionali, sia a carico della fase di riempimento che a carico della fase di svuotamento vescicale.
Tra i segni rilevabili all’esame obbiettivo che orientano la diagnosi ve ne è essenzialmente uno, che solitamente non manca mai in tale sindrome. Si tratta del reperto obiettivo di ipertono dei muscoli elevatori dell’ano, palpabili lateralmente in corso di esplorazione vaginale e rettale, con dolorabilità, anche molto intensa, alla digitopressione. In alcuni casi questa è prevalente da un lato. Ai punti di tali muscoli che ad una pressione digitale anche lieve, scatenano un forte dolore, il più delle volte avvertito in zone contigue (ad esempio l’ano) viene dato il nome di Trigger Point.